Nell’ambito della sorveglianza ambientale della discarica, una parte dell’attenzione è rivolta alla comunità biotica, attraverso il monitoraggio della fauna.
E’ importante occuparsi della fauna locale per due motivi:
Nel primo caso si controllano le principali presenze per verificare lo stato di salute degli ecosistemi presenti nell’area, nel secondo si censiscono le specie che ricercano il cibo tra i rifiuti (come i gabbiani).

La fauna, è costituita da animali invertebrati, come gli insetti, e da vertebrati, come anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
La presenza dei mammiferi, a causa della loro attività prevalentemente crepuscolare e notturna, oltre che rilevata sulla base di fortuite osservazioni diurne, è stata dedotta per via indiretta mediante il rilevamento di tracce lungo un percorso prestabilito.
Le specie individuate con questi metodi sono state 12 tra cui figurano: il Riccio europeo, la Talpa romana, l’Istrice, la Nutria, il Ratto, il Tasso, la Volpe, la Lepre ed il Cinghiale.
La specie è particolarmente vulnerabile al traffico veicolare: purtroppo tutti gli anni alcuni esemplari vengono investiti lungo la viabilità intorno al sito, soprattutto Volpi e Ricci.
LE SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
La Volpe Comune
Per visualizzare le riprese della Volpe clicca sull’immagine e vai alla scheda di approfondimento dedicata alla Volpe Comune 
Il Capriolo
Per visualizzare le riprese da fototrappola del capriolo e leggere la scheda di approfondimento clicca sull’immagine qui sotto
Fagiano comune Phasianus Clochius
Per visualizzare le riprese da fototrappola del fagiano e leggere la scheda di approfondimento clicca sull’immagine qui sot
Per maggior informazioni leggi il Report del nostro biologo Dott. Umberto De Giacomo con la sintesi della Relazione sulla Fauna all’interno dell’area di Discarica.
Nella discarica sono stati osservati 94 specie di uccelli, che rappresentano circa un quarto di quelle rilevate nella regione Lazio. Una parte di essi sono migratori, cioè passano l’inverno in paesi lontani, generalmente in Africa oltre il Sahara, e sono presenti solo in periodo primaverile-estivo durante il quale si riproducono; ne sono un esempio il Gruccione e la Rondine, entrambi nidificanti nella discarica. Altri sono sedentari, ossia presenti tutto l’anno come la Poiana, il Gheppio e la Cappellaccia. Inoltre alcune altre specie sono di passaggio durante la migrazione o svernanti, se si fermano, come la Pavoncella, la Beccaccia e il Culbianco. Alcune specie, considerate opportuniste, possono trovare del cibo tra i rifiuti: ne sono un esempio il Gabbiano reale, la Cornacchia grigia e la Taccola. Vi è anche la presenza del Nibbio bruno e anch’esso ricerca il cibo tra i rifiuti.
Biancone e Cornacchia grigia

Nido di Cinciarella

Gabbiano reale

Ghiandaia marina

Di seguito inoltre il grafico aggiornato sulla popolazione dei gabbiani presente nelle vicinanze della discarica in Loc. Le Fornaci.

Nella discarica sono presenti numerosi gruppi di insetti. Tra questi per esempio le libellule, che sono più numerose nell’area del laghetto, vicino all’ingresso. In primavera, quando le piante producono più polline e quindi anche nettare, si rileva la presenza di coleotteri floricoli, cetonidi e coccinelle. In estate, quando il caldo si fa più intenso, si sente il frinire delle cicale (omotteri) posate generalmente sui tronchi degli alberi. Uno dei gruppi più diversificati, ossia più ricchi di specie, è quello dei lepidotteri (le farfalle). Nella discarica sono state trovate più di 100 specie, delle quali 64 appartengono ai ropaloceri (farfalle diurne). Tra quelle notturne c’è la Falena dell’edera, specie protetta. Tra gli imenotteri, vi sono due grosse api: l’Ape carpentiera e il Bombo terrestre, entrambe importanti impollinatori.
Graphosoma Italicus

Libelluloides Italicus

Dorcatypus Tristis

Euplagia Quadripunctaria

Rettili e anfibi sfruttano la temperatura ambientale per regolare quella corporea mediante la temperatura dell’acqua e l’esposizione al sole. Nelle catene alimentari svolgono il doppio ruolo di predatori, ad esempio di insetti, e di prede per altri carnivori, come ad esempio i rapaci. Rappresentano infatti le due classi di vertebrati maggiormente vulnerabili alla frammentazione ambientale.
Nel territorio, la scarsa mobilità che li caratterizza e l’assenza di ambienti umidi idonei sono i fattori che portano ad una minore presenza di anfibi.
Rospo Smeraldino

Testudo Hermanni

Lucertola Campestre

Cervone
