Un progetto di responsabilità sociale d’impresa per prevenire lo sversamento di rifiuti e riqualificare le aree che insistono in un raggio di 2km dai siti produttivi di Ecologia Viterbo
1. L’iniziativa
Nell’ambito delle attività di Responsabilità Sociale d’Impresa della nostra azienda abbiamo voluto inserire un progetto che parlasse direttamente ai cittadini, stimolando una maggiore consapevolezza nella gestione dei rifiuti e nel rispetto delle norme a partire dalla cura e tutela degli spazi comuni.
Individuato il fenomeno dello sversamento abusivo a bordo strada come il più visibile, diffuso e incivile comportamento ci siamo dati l’obiettivo di cominciare a ripulire e sorvegliare le aree prospicienti l’impianto TMB in località Casale Bussi e la Discarica in loc. Le Fornaci
Da qui il nome del progetto “Sorvegliare e Pulire” che sono le due attività che il progetto prevede ovvero:
_pulire le aree di illecito sversamento rifiuti che insistono in un raggio di 2 km dai siti produttivi dell’azienda (TMB in loc. Casale Bussi, e Discarica in loc. Le Fornaci) in partnership con l’associazione locale Viterbo CleanUp che da tempo aggrega i cittadini motivandoli a partecipare ad azioni di raccolta rifiuti in aree urbane e non;
_sorvegliare, ovvero dotare di telecamere di sorveglianza (interamente a nostre spese) le aree individuate entro un raggio di 2 km dai siti produttivi dell’azienda, in modo da dissuadere i cittadini dal ripetere gesti di inciviltà e spingerli a comportamenti più virtuosi e consapevoli nello smaltimento dei rifiuti.
Obiettivi e finalità del progetto
a) concretizzare la visione aziendale di stakeholder engagement, puntando ad instaurare un dialogo di lungo periodo con i cittadini, le istituzioni e gli attori del territorio che sono direttamente e indirettamente interessati dalla gestione dello smaltimento rifiuti;
b) compensare l’impatto ambientale del ciclo di smaltimento dei rifiuti;
c) contribuire alla diffusione di una cultura della sostenibilità e dell’economia circolare tra i cittadini, in particolare la strategia culturale si muove sui due binari citati nel titolo:
1. il coinvolgimento attivo nella cura del territorio e nella ripulitura delle aree di sversamento illegale – questo in partnership con l’associazione di riferimento per Viterbo e provincia su questo specifico tema della raccolta rifiuti –
2. e dall’altra parte il controllo in videosorveglianza delle aree ripulite per dissuadere e rompere le abitudini scorrette anche grazie al potere deterrente che il controllo e il rischio di una sanzione amministrativa possono esercitare.
Inoltre, questo primo intervento ha un significato particolare perché l’area oggetto di sversamento abusivo di rifiuti si trova proprio a ridosso dell’importante sito archeologico di età etrusca Acquarossa e del sito naturalistico che porta lo stesso nome, quindi l’operazione di ripulitura dovrebbe avere come risultato atteso quello di stimolare la cittadinanza a riappropriarsi di questa area di grande pregio che oggi è in stato di degrado come le foto qui di seguito documentano.
Acquarossa: un sito di grande pregio oggetto di abbandono di rifiuti
“La scoperta di questo centro del Viterbese ha rappresentato un punto di svolta nella ricerca archeologica in Etruria meridionale, ha mostrato la possibilità conoscere la società etrusca attraverso la quotidianità dei vivi, senza il filtro, spesso deformante, dell’ideologia funeraria.”
Così si esprime la professoressa Marina Micozzi dell’Università della Tuscia parlando della scoperta di Aquarossa, il più esteso sito urbano di epoca etrusca – gli altri sono per lo più necropoli – dove sono stati individuate più di 70 abitazioni ed i più antichi tetti fittili etruschi in ottimo stato di conservazione, oggi custoditi presso il Museo Nazionale Etrusco di Viterbo.
Siamo di fronte ad un sito di primaria importanza e nel quale è stato tracciato un percorso di visita inaugurato solo qualche anno fa, eppure proprio all’ingresso del sito oggi giacciono abbandonati rifiuti di ogni genere. Lo stato del sito è ben documentato dalle foto che rappresentano la situazione al 16 settembre.
L’impianto di videosorveglianza e gli aspetti tecnici della realizzazione
A seguito di un accurato sopralluogo nel punto di interesse presso Strada Pian del Cerro, come indicato dalle mappe qui di seguito, si è deciso per l’installazione di un sistema di videosorveglianza completamente autonomo, non necessita di alimentazione esterna né di collegamento dati cablato.
Il sistema può essere visualizzato e controllato da remoto da qualsiasi dispositivo associato tramite verifica con chiave di cifratura per la visualizzazione di immagini criptate, innalzando così i livelli di sicurezza.
Il sistema può essere gestito da diverse piattaforme, come smartphone, tablet o PC.
La telecamera ha la possibilità di uno storage locale tramite scheda di memoria SD, questo permette il back up delle immagini salvate anche in caso di mancata connessione verso il punto di controllo.
La telecamera, attraverso degli algoritmi precaricati consente l’analisi video e invia le immagini ai dispositivi registrati e collegati (smartphone, tablet, pc) al verificarsi di un evento come:
- attraversamento Linea
- assembramento
- cambio scena
- face detection
Il sistema stand-alone sarà composto da:
– Nr. 3 impianti fotovoltaici dedicati, con installazione a testa palo, con vano per l’alloggiamento delle batterie e degli apparati attivi. I tre pali saranno installati, al fine di permettere una visualizzazione ottimale, due all’estremità della zona da controllare e uno al centro del sito. (si vedano foto allegate)
– Quattro telecamere ad alta definizione con IR per la visualizzazione notturna. (Due da installare, sui 2 pali posti alle estremità e 2 da installare sul palo posto al centro del sito. – Un router 4G/LTE per la connessione dei siti verso una postazione remota.
– Uno switch con 4 POE per il collegamento degli apparati locali.
– Tre antenne per collegare tra loro gli apparati installati sui pali.